venerdì 9 settembre 2011

Gli assiomi del calcetto secondo i Cebo.

Anzitutto chiariamo che noi giochiamo a calcetto, non a calcio a cinque che è una roba da fighetti. Non siamo così raffinati.
Ogni squadra ha i suoi credo, i Cebo hanno avuto in passato un grande allenatore (Mister tornaaaa) e gli ex Highlander un allenatore molto preparato. Ci sono quindi alcuni credo che abbiamo imparato e che ci contraddistinguono. Non abbiamo timore a rivelarli in un blog tanto i nostri avversari ormai ci conoscono e quello che ci rende grandi non sono gli schemi, è l’esecuzione(se in questo momento sentite un brivido è normale, si chiama paura!!!) .
Cominciamo:
Non farsi prendere dalla frenesia, se siamo sotto uno a zero il risultato deve essere difeso come se fossimo sopra uno a zero, un goal a calcetto si recupera sempre, due, tre o quattro è più difficile;
I cambi si fanno solo a gioco fermo e con la palla in nostro possesso e mai con serenità, sempre con urla e tensione;
Il calcio d’angolo è un’opportunità per gli avversari, nel senso che son più le volte che lanciamo un contropiede di quelle che tiriamo in porta noi;
Gli uomini si seguono, una volta accoppiati ad inizio azione solo il difensore centrale può chiamare dei cambi marcatura. Unica deroga, se uno degli altri giocatori è in grado di imitare la voce del difensore centrale allora può chiamare il cambio marcatura;
Il giocatore veloce degli avversari lo marca Nicolino;
E’ meglio far muovere la palla rispetto a correre noi, per come siamo messi;
Il calcio di rigore è un passaggio teso ad un compagno che si chiama palo interno (cit.Tramo);
la palla si gioca bassa ad eccezione di quando attuiamo lo schema gemelli Derrick (per lo più la catapulta infernale anche se scivolare sulla schiena sull’erba sintetica rovina le divise). Altra eccezione sono i miei lanci di sinistro alla Georgatos, ovvero stop e lancio di trenta metri nel nulla ma esteticamente ineccepibile, movimento del ciuffo compreso (il mio ciuffo, Georgatos è pelato);
Prima che gli avversari battano un calcio d’angolo è opportuno gridare “ognuno il suo”;
Un uomo a difesa del fortino rimane sempre, anche quando attacchiamo, altrimenti quelli che guardano dalla panchina si scompensano;
Il triangolo è il nostro schema ideale, quello cui aspiriamo con la stessa determinazione di un cercatore d’oro del klondike, solo che noi di triangolo son almeno sei anni che non ne chiudiamo uno;
Durante il riscaldamento tirare sassate inutili verso la porta si chiama “Dai portier che ti scaldo i guanti”;
In caso di necessità il destro gioca a sinistra e il mancino a destra, così rientrano e tirano in porta, bello a dirsi, mai visto fare dal 2003;
I cross dal fondo non servono ma ogni tanto provarci crea scompiglio negli avversari che si domandano “ma che cazzo fanno”;
Il difensore che fa un grande intervento in copertura è autorizzato a fare una cazzata subito dopo;
Durante il riscaldamento ci si atteggia a professionisti seri, questo incute rispetto negli avversari;
Un uomo oltre la metacampo è libero di tirare in porta almeno una volta a partita, questo fa credere agli avversari che siamo pericolosi da ogni distanza.

Questo per dare qualche aiuto agli sfortunati che si imbatteranno nei nuovi Cebo, sappiatelo, non sarà facile per un cazzo.

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